Chiesa di Santa Maria della Libera




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La Chiesa di Santa Maria della Libera sorge in un'area anticamente occupata da una necropoli romana. Ciò sembra confermato dalla presenza di numerosi frammenti pertinenti a monumenti funerari reimpiegati nelle murature della chiesa.

Secondo il Carbonara la chiesa attuale risalirebbe agli anni tra il 1070 e il 1090 e alla sua costruzione avrebbero preso parte alcune maestranze provenienti dal cantiere dell'Abbazia desideriana di Montecassino. All'esterno, il portale della navata centrale è inquadrato da cinque frammenti pertinenti ad un grosso fregio a girali d'acanto databile alla prima metà del I secolo d.C.. Su di esso si imposta una lunetta con mosaico raffigurante Maria con Gesù Bambino e due donne rappresentate all'interno di sarcofagi. I loro nomi, Ottolina e Maria, sono ancora leggibili al di sopra dei sarcofagi. Le due donne potrebbero essere esponenti della famiglia dei D'Aquino vissute attorno al XII secolo. Nello stipite di sinistra del portale centrale si conserva un'iscrizione della fine del secolo XI. Essa può essere intesa sia come l'annuncio della costruzione di una nuova chiesa in sostituzione di quella più antica sia come il riferimento ad una fase di rinnovamento religioso. All'interno della lunetta posta sul portale laterale destro si osserva quanto resta di un affresco del XVI secolo, con la raffigurazione di una Madonna col Bambino, affiancata da due santi. Il portico antistante la chiesa è pertinente ad un rifacimento del XIX secolo, così come l'inserimento del rosone in facciata, che ha sostituito le finestre originarie. L'interno della chiesa è suddiviso in tre navate: quella centrale, più ampia, è coperta da un tetto a capriate mentre quelle laterali sono caratterizzate da volte a crociera. Quello che oggi appare come uno spazio estremamente disadorno doveva essere, invece, riccamente decorato con mosaici cosmateschi e con un ciclo di affreschi, di cui restano piccoli lacerti sulle pareti. Sul fondo della navata laterale sinistra, nel muro che la separa dal vano scala del campanile, è reimpiegato un rilievo con sella curule, originariamente posto su un monumento funerario di un magistrato romano. La sella curule, inquadrata da fasci littori, è simbolo del potere giudiziario esercitato dal magistrato, che è rappresentato sulla fronte del sedile nell'atto di assolvere alle sue funzioni.








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